CAPPERO (Capparis Spinosa)

USI CONSIGLIATI

Salute

Acne rosacea, affezioni vasali del viso e delle estremità (couperose, varici), disturbi epatici dovuti a congestione da superalimentazione, emorroidi, eritemi, infiammazioni della bocca, ingorghi alla milza dovuta a ristagno della circolazione, stati di debolezza in generale, stimolare l’appetito e le funzioni digestive

Cucina

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DESCRIZIONE

Il cappero appartiene alla famiglia delle Capparidacee. Pare sia originario dell’arcipelago greco, della Turchia e dell’Egitto. Cresce spontaneo nelle fenditure delle rocce e nelle zone ruderali in tutta la regione mediterranea. Oggi il Cappero, nella sua varietà non spinosa, è molto coltivato in Sardegna, Sicilia e in riviera, in queste zone viene anche semplicemente raccolto allo stato spontaneo. Come pianta ruderale è presente anche in alcune località del Piemonte.

Le parti usate in erboristeria e in cucina sono la corteccia delle radici e i boccioli fiorali. Oltre che prezioso per le sue proprietà, il Cappero è un bellissimo arbusto ornamentale, sempreverde, ricadente, adatto per muri a secco. Possiede eleganti foglie sub rotonde di colore rossastro, munite di due brevi spine ricurve alla base del picciolo, i grandi fiori solitari, ascellari, hanno petali bianchi o rosati, sui quali spiccano i numerosissimi stami a lunghi filamenti violacei, Altrettando bella è la bacca, ovale, allungata, che giunta a maturazione, si apre a stella, ponendo in risalto la caratteristica e vivace colorazione della polpa rossa violacea.

Principi attivi

Bioflavonoidi, olio essenziale, resine, glucosidi e pectine.

Coltivazione

Il Cappero è coltivato nei climi più caldi con esposizione in pieno sole, nelle regioni temperate, può essere coltivato in serra. Deve essere innaffiato regolarmente, ma si deve predisporre un ottimo drenaggio perché questa pianta non tollera ristagni di umidità. Le piante giovani vanno innaffiate più spesso. Il Cappero non richiede concimazioni di sorta, né altre cure particolari. La pianta si riproduce per semi, è consigliabile partire dalla semina effettuata direttamente dai crepacci dei muri o di rocce: è una pianta certamente calciofila e per avere buoni risultati bisogna seminarla ponendo i semi in un secchio e mescolandoli con sabbia, calcinacci sfatti e terra, impastando tutto insieme con acqua, come se si facesse il cemento e poi inserendo l’impasto nelle fenditure prescelte, aiutandosi con una cazzuola e comprimendo bene il tutto. Anche la margotta e la talea danno buoni risultati, la margotta è però preferibile perché si ottiene subito una pianta più robusta. Il suolo ideale deve essere ben drenato, povero, calcareo, costituito da detriti di roccia con l’aggiunta di sabbia.

Raccolta e conservazione

Si raccoglie in primavera o in autunno: la corteccia delle radici si essicca al sole e si conserva in sacchetti di carta o di tela. I boccioli si raccolgono prima della fioritura completa, da aprile a luglio, si usano allo stato fresco oppure si conservano sotto sale o sotto aceto.

PROPRIETÀ

Il Cappero stimola l’appetito e le funzioni digestive, ma ha soprattutto un ottimo effetto diuretico. A tale scopo si usa principalmente la scorza della radice. I boccioli sono digestivi e recano beneficio alla circolazione superficiale cutanea.

Dove si acquista

In erboristeria si può acquistare la corteccia delle radici essiccata, mentre i boccioli si acquistano comunamente, conservati sotto sale o sotto aceto, nei negozi alimentari.

Preparazioni

Vino medicinale: porre una manciata di scorza delle radici in un litro di vino rosso di buona qualità. Lasciare macerare per due settimane agitando spesso. Filtrare e imbottigliare.

Infuso di corteccia delle radici: portare a ebollizione un litro di acqua e aggiungere una manciata di scorza delle radici, togliere dal fuoco, lasciare riposare per circa venti minuti e filtrare.

Olio medicamento: porre a macerare in 100 ml di olio di semi di sesamo, o di mandorle dolci, 10 g di scorza di radici grattugiata. Filtrare dopo dieci giorni e utilizzare per frizioni e unzioni.

Salute

Acne rosacea ed eritemi: applicare sulla parte interessata, per 10-15 minuti, alcune compresse imbevute d’infuso di corteccia delle radici oppure la polpa dei boccioli freschi. Picchiettare quindi delicatamente la pelle del viso con acqua di rose.

Affezioni vasali del viso e delle estremità (couperose, varici): applicare compresse imbevute di olio medicamentoso sulle zone affette da varici o da geloni. Nel caso invece di couperose è bene applicare compresse imbevute d’infuso di scorza delle radici oppure polpa dei boccioli freschi pestata.

Disturbi epatici dovuti a congestione da superalimentazione: prendere due o tre tazze al giorno d’infuso di scorza delle radici. Questo infuso è particolarmente indicato quando i disturbi epatici sono accompagnati da mal di testa o forti nevralgie e stitichezza. Si consiglia inoltre di seguire, per almeno un mese, un’alimentazione vegetariana avendo cura di escludere da essa gli spinaci. In questo modo si dà la possibilità all’organismo di depurarsi perfettamente.

Emorroidi: applicare compresse imbevute di olio medicamentoso.

Infiammazioni della bocca: sciacquare la bocca e fare gargarismi con l’infuso di scorza delle radici per almeno due volte il giorno.

Ingorghi alla milza dovuti a ristagno della circolazione: bere due o tre tazze d’infuso di scorza delle radici una volta al giorno prima dei pasti.

Stati di debolezza in generale: un bicchierino di vino medicinale prima dei pasti principali. Attenzione: è importante bere il vino medicinale prima dei pasti poiché in questo modo se ne facilita l’assorbimento da parte dell’organismo debilitato.

Stimolare l’appetito e le funzioni digestive: bere una tazza al giorno d’infuso di scorze di radici. Per ottenere ottimi risultati è consigliabile bere l’infuso il mattino a digiuno.

Consigli pratici: è comunque buona norma, per aumentare la digeribilità, aggiungere un po’ di Capperi dissalati ai piatti particolarmente grassi per agevolare la funzione epatica.

Anche la maionese, se mescolata a mezzo cucchiaino di Capperi tritati, sarà meno pesante e indigesta.

In cucina

Il Cappero già durante il periodo rinascimentale era utilizzato e molto apprezzato come ingrediente per cucinare. Ecco una ricetta molto curiosa per un condimento dell’epoca: fare rinvenire in acqua un pugno di uvetta sultanina e strizzarla, mettere in una ciotola con l’uvetta un’eguale quantità di Capperi e condire con succo di Arancia o di melagrana.

Ai nostri giorni il Cappero è considerato un ingrediente fondamentale della cucina mediterranea. Vengono, infatti, impiegato in cucina per salse, sughi di pomodoro e intingoli di vario tipo. Il Cappero crudo insaporisce insalate, oppure può essere utilizzato per condire pesci, peperoni arrostiti, pizze e focacce. Si può anche ottenere un’ottima pasta di Capperi da spalmare per panini e tartine, rendendoli saporiti e più digeribili. Non si dimentichi che Capperi di qualità migliore sono i più piccoli, e si abbia sempre cura, prima dell’uso di sciacquarli bene in acqua fredda più volte per eliminare il sale o l’aceto di conservazione.

CURIOSITÀ

Sebbene se ne adoperino i boccioli fiorali, anche le bacche sono gustose, di sapore analogo ai boccioli, perché siano utilizzate quando hanno le dimensioni di un’arachide. L’infuso dei fusti in alcool a 90° C è un ottimo indicatore di pH: assume colore rosso vivo alla presenza di acidi e colore verde in ambiente alcalino.

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