PINO MUGO (Pinus mugo)

USI CONSIGLIATI

Salute

Affezioni alle vie respiratorie, asma bronchiale, bronchite, calcoli biliari, catarro nei bronchi e nei polmoni, cistite, colecistiti, dolori artritici, epatite, febbre, gotta, infiammazioni delle mucose della bocca e della gola, influenza, irritazioni della pelle, leucorrea, pielite, raffreddore, reumatismi, tosse, per aumentare la diuresi.

Bellezza

Bagno stimolante, deodorante e purificante massaggi tonificanti.

Cucina

Caramelle, pastiglie balsamiche, liquori

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DESCRIZIONE

Il Pino mugo è una conifera con proprietà molto simili a quelle del comune Pino silvestre, appartiene alla famiglia delle Pinacee e in alcune regioni d’Italia, come per esempio la Liguria, è comunamente chiamato “Pino nero” o Pino montano”. Il Pino mugo trova le sue origini principalmente nelle regioni montuose dell’Europa centrale e meridionali, raramente si è naturalizzato altrove, in Italia lo troviamo nelle Alpi dalla zona montana a quella alpina da 1200 a 2700 metri e, raramente qua e à, nella zona dell’Appenino. Cresce spontaneo ed è poco coltivato a scopo orticolo e ornamentale.

Principi attivi

Olio essenziale costituito principalmente da composti terpenici ed esteri, per il 4-10%, soprattutto acetato di bornile, nelle foglie sono contenuti esteri, resine, quantità ridotte di glucosidi e altre sostanze fino ad ora non classificate.

Aspetto e crescita

Conifera dal portamento prostrato, spontanea, cresce preferibilmente in terreni leggeri sabbiosi o rocciosi. Può essere considerato un arbusto cespuglioso, alto fino a tre metri circa, ma che raramente raggiunge in luoghi riparati l’aspetto, il portamento e le dimensioni di un albero vero e proprio, i fusti nella porzione basale sono di solito sdraiati a terra, poi diventano ascendenti e infine eretti nella porzione terminale, i ramoscelli, dapprima verdi e poi di color brunastro scuro o marrone, sono glabri e hanno la corteccia grigia leggermente squamata. Le foglie rigide, riunite a due a due su rametti cortissimi denominanti brachiblasti, sono aghiformi, lineari e lunghe 2-7 cm, sempreverdi sono in genere addensati verso la parte terminale dei rametti, la superficie è glauca per la presenza di uno strato ceroso, talvolta nella porzione terminale sono contorte a elica. I fiori sono divisi in maschili e femminili: quelli maschili sono sessili, raggruppati in amenti bruno scuro o giallastro, disposti nella parte inferiore dei rametti più giovani e producano il polline che è diffuso dal vento, quelli femminili sono riuniti in piccoli coni ovali, decidui o deiscenti, inseriti isolati o a due a due all’apice degli stessi rametti, in genere il periodo della fioritura si colloca in primavera . il frutto è costituito da un cono (la pigna che tutti conosciamo) di forma globosa o conico-ovoidale, con la superficie lucente e di colore verde-rossastro, i semi, contenuti fra le squame che formano la pigna, sono ovali e leggermente allungati da un lato in una specie di ala che facilita la disseminazione.

Raccolta e conservazione

Raccogliere le gemme sui rametti terminali (presenta la corteccia ancora verde e non ancora lignificata) all’inizio della primavera, raccogliere le foglie tutto l’anno. Fare essiccare rapidamente gemme e foglie al sole oppure all’ombra, quindi conservare in sacchetti o in vasetti di vetro ben chiusi, in un luogo fresco e asciutto.

PROPRIETÀ

Le proprietà medicinali del Pino mugo sono assai preziose soprattutto per la cura di disturbi e di affezioni alle vie respiratorie, gli estratti ricavati dalle gemme e dalle foglie sono degli ottimi balsamici, antinfiammatori ed espettoranti, vengono, infatti, impiegati con notevole successo in caso di catarro bronchiale, raffreddore, influenza e bronchite. Il Pino mugo svolge un’efficace azione fluidificante delle secrezioni bronchiali, disinfetta l’intero apparato respiratorio e agisce come sedativo e calmante della tosse e degli eccessi di asma bronchiale. Recenti studi indicano inoltre un beneficio effetto anche in caso d’infezioni e infiammazioni alle vie urinarie (prostatite, cistite, pielite, leucorrea) ed epatobiliari (colecistite, epatiti, calcolosi). Infine, per uso esterno, il Pino mugo esercita un’azione antisettica della cute, delle mucose della bocca e della gola, contribuiscono inoltre ad allievare i dolori di natura reumatica, artritica e quella dovuti ad attacchi di gotta.

Parti utilizzate

Sono impiegate le foglie, fresche oppure essiccate, e le gemme.

Preparazioni

Infuso: fare bollire un litro di acqua, versarlo quindi, in recipiente di terracotta, sopra 45-55 g di gemme essiccate, o di foglie, di Pino mugo, lasciare in infusione per 10-15 minuti, quindi colare. Assumere una tazza d’infuso 2-3 volte il giorno, meglio se caldo e dolcificato con un po’ di miele.

Olio essenziale: acquistare già pronto in erboristeria o in farmacia, seguire attentamente le indicazioni per l’uso.

Sciroppo: fare macerare, per dodici ore circa, in 60 g di ottima grappa, oppure alcool a 50°, 60 g di gemme essiccate di Pino mugo, versare quindi il tutto in un recipiente assieme a un litro di acqua bollente e lasciare riposare per ventiquattro ore. Colare e riscaldare a bagnomaria e a fuoco lento, il liquido colato, sciogliendovi un po’ per volta una quantità di zucchero pari al suo peso. La dose consigliata è un cucchiaio 4-5 volte il giorno, puro o diluito in una bevanda calda a piacere.

Tintura: far macerare 20 g di gemme o foglie essiccate in 100 g di alcool a 80°, dopo dieci giorni colare e conservare in una boccetta di vetro scuro con contagocce. Prenderne 20-25 gocce, 3-4 volte il giorno, diluite in acqua.

Decotto per uso esterno: far bollire, per pochi minuti, in un litro di acqua 60-70 g di gemme o foglie essiccate di Pino mugo, togliere dal fuoco e lasciare riposare per trenta minuti, quindi colare e utilizzare per fare lavaggi, irrigazioni e inalazioni.

Salute

Affezioni alle vie respiratorie, asma bronchiale, bronchite, catarro nei bronchi e nei polmoni, febbre, influenza, raffreddore, tosse: prendere all’occorrenza una tazza d’infuso caldo di gemme, dolcificato con un cucchiaino di miele di Acacia, prendere inoltre un cucchiaino di sciroppo tre volte il giorno, puro oppure diluito in una tazza di latte caldo. In alternativa assumere 3-4 volte durante la giornata, 20-25 gocce di tintura su una zolletta di zucchero oppure diluite in tè caldo. Inoltre per liberare le vie respiratorie intasate dal catarro, si consiglia di fare, 2-3 volte il giorno, inalazioni e suffumigi, della durata di almeno 15-20 minuti, utilizzando il decotto per uso esterno, oppure aggiungere a un litro e mezzo di acqua bollente 5-7 gocce di olio essenziale di Pino mugo.

Calcoli biliari, cistite, colecistite, epatite, leucorrea, pielite, per aumentare la diuresi: assumere all’occorrenza una tazza d’infuso di gemme tre volte il giorno, dolcificato con miele di Tarassaco, oppure prendere venti gocce di tintura quattro volte al giorno su una zolletta di zucchero, o diluite in una tazza d’infuso di Bardana, o di foglie di Carciofo. Se i disturbi persistono consultare il medico. In caso di leucorrea fare irrigazioni vaginali con il decotto per uso esterno.

Dolori artritici, gotta, infiammazioni delle mucose della bocca e della gola, irritazioni della pelle, reumatismi: utilizzando il decotto per uso esterno fare lavaggi e applicare compresse sulle zone doloranti, in caso d’infiammazioni del cavo orale fare sciacqui e gargarismi sempre con lo stesso decotto per uso esterno.

Bellezza

Bagno stimolante, deodorante e purificante: fare bollire, in tre litri di acqua, 300 g di aghi di Pino (è preferibile usare una miscela di aghi, rametti e gemme) per 5-7 minuti circa, togliere dal fuoco, aspettare due minuti, quindi filtrare e versare il decotto filtrato direttamente nell’acqua del bagno, mescolare bene, quindi immergersi come di consueto per almeno venti minuti. È un bagno particolarmente indicato per i bambini deboli o persone convalescenti, utilissimo anche dopo intense attività sportive perché combatte l’irrigidimento dei muscoli.

Massaggi tonificanti: particolarmente indicati in caso d’influenza, raffreddore e per chi soffre di reumatismi. Mescolare bene 7-10 gocce di olio essenziale di Pino mugo con mezzo bicchiere di olio di mandorle dolci, o di oliva, utilizzare l’unguento così preparato per fare massaggi e frizioni sul petto, e sulle zone doloranti per reumatismi.

In cucina

Gli estratti ricavati dalle foglie, dalle gemme e dalla resina del Pino mugo non solo sono impiegati come aromatizzanti per farmaci, ma sono ampiamente utilizzati per la preparazione di caramelle, pastiglie balsamiche e liquori.

CURIOSITÀ

Dalla varietà Pinus mugo var. pumilio si ottiene il prezioso olio essenziale puro, utilizzato in numerose farmacopee d’Europa e in particolare nella medicina popolare svizzera, italiana e ungherese.