FRANGOLA (Frangula alnus)

USI CONSIGLIATI

Salute

Intestino pigro, irregolarità intestinale, stitichezza acuta e cronica, per stimolare la secrezione biliare

Bellezza

Cura depurativa per l’acne

Scopri i nostri rimedi erboristici:

Il deodorante naturale!

Prodotti dell'alveare

Fratel Balsamico

 12,00

Prodotti dell'alveare

Pappa Reale

 11,00
In offerta!
-15%
 15,00

DESCRIZIONE

La frangola è un arbusto spontaneo e cespuglioso, appartenente alla famiglia delle Ramnacee, conosciuto anche come Rhamnus frangula. La Frangola trova le sue origini in Europa, in Asia centrale e in Africa settentrionale, in seguito fu esportata e naturalizzata negli Stati Uniti orientali. Oggi se ne fanno coltivazioni su scala commerciale in diverse zone dell’Europa orientale, viene, infatti, raccolta a uso principalmente commerciale in Russia, nei Paesi Bassi, in Polonia, in Bulgaria e in Cecoslovacchia.

Principi attivi

Glucosidi di antrachinone, tra i quali frangulina (prodotta durante il processo di essiccazione e deposito), frangulaemodina, frangularoside, acido crisofanico, un’isoemodina, inoltre acido tannico, principi amari, mucillaggine, tracce di resine, un enzima quale rammnodiastasi.

Aspetto e crescita

È un arbusto spontaneo cespuglioso, o un piccolo albero alto pochi metri a foglie caduche, facilmente reperibile in suoli acidi, spesso pesanti, in terreni umidi di boschi cedui o di conifere, in particolare in prossimità di corsi di acqua fino a 1000 metri circa di altitudine, in Italia è diffuso principalmente nelle regioni settentrionali, dal mare alla regione montana. Raggiunge un’altezza in media di 2-3 metri, i rami sono flessibili ed eretti alla base, la corteccia presenta una superficie abbastanza liscia, di colore bruno scuro, cosparsa da numerose lenticelle chiare, che in gruppi di 2-5 formano delle strie orizzontali e parallele, la superficie interna della corteccia è di colore giallo-chiaro, ma diventa bruno-rossastra quando viene a contatto con l’aria. Le foglie verdi scure sono inserite sui rami, in posizione alterna, mediante un piccolo picciolo leggermente peloso e lungo 1-2 cm, hanno una forma da ovale a oblunga e con l’apice acuto, presentano un margine intero o lievemente dentato, la superficie della pagina superiore e lucida e glabra, quella inferiore talvolta è pelosa in corrispondenza della nervatura principale. I fiori piccoli, bisessuali, di colore bianco-verdastro, compaiono in primavera, sono raggruppati in numero di 2-10 a formare fascetti, o piccole ombrelle, all’ascella delle foglie. Il frutto è una drupa sferica, dapprima di colore porpora-violetto, in seguito, raggiunta la maturità diventa nera, internamente nella polpa sono contenuti tre noccioli, ciascuno con un seme all’interno. Si riproduce per semina in primavera o in autunno.

Raccolta e conservazione

Raccogliere la corteccia dei rami in primavera o in autunno, tagliandola con un coltello a strisce longitudinali, da dividere poi in pezzetti di alcuni centimetri. Fare essiccare al sole e conservare in sacchetti di carta o tela. Fare trascorrere 2-3 anni prima di utilizzarla.

PROPRIETÀ

La Frangola è nota per svolgere un’efficace azione lassativa e purgante, senza però irritare particolarmente l’intestino, è adatta a curare moltissime forme di stipsi e provoca l’effetto desiderato senza dare fenomeni collaterali sgradevoli. Le sostanze antrachinoniche, contenute nella corteccia, naturalmente legata a zuccheri, costituiscono il principio attivo più importante della frangola, agiscono principalmente a livello dell’intestino crasso stimolandone il tono e l’ampiezza dei movimenti: si ottiene in questo modo uno svuotamento dolce senza provocare pesanti irritazioni sulle delicate mucose dell’intestino. Possiede inoltre anche la proprietà di stimolare la secrezione biliare, è efficace infine nella cura delle emorroidi, e le sue doti lassative possono essere sfruttate in molte preparazioni e cure dimagranti.

Parti utilizzate

È utilizzata la corteccia essiccata dei rami e del fusto, conservata almeno 2-3 anni.

Preparazioni

Decotto: far bollire, a fuoco medio, per 10-15 minuti, in un litro di acqua, 30-40 g di corteccia essiccata, togliere il decotto dal fuoco e lasciarlo riposare coperto per parecchie ore, se è possibile anche tutta la notte. Filtrare e conservare in una bottiglia di vetro ben chiusa.

Infuso a freddo: lasciare in infusione per un’intera giornata un cucchiaino di corteccia essiccata e sminuzzata in una tazza di acqua fredda, filtrare e consumare alla sera prima di andare a dormire, se si desidera dolcificare con mezzo cucchiaino di miele.

Polvere: ridurre in polvere molto fine la quantità desiderata di corteccia essiccata, pestare in un mortaio, oppure utilizzare un macinacaffè. La dose consigliata è di 1-2 cucchiaini da caffè in un’ostia, oppure in un po’ di miele o marmellata, o mescolati a una bevanda qualsiasi.

Tintura: fare macerare 20 g di corteccia essiccata in 100 ml circa di alcool a 20°. Dopo dieci giorni filtrare e conservare in una boccettina di vetro scuro, assumerne 1-4 cucchiaini il giorno, meglio se prima di coricarsi alla sera.

Vino medicinale: fare macerare per una settimana circa 30-35 g di corteccia essiccata in un litro di buon vino rosso corposo, filtrare e conservare in un luogo asciutto. Consumarne nella dose di 1-2 bicchierini al giorno prima dei pasti principali.

Salute

Intestino pigro, irregolarità intestinale, stitichezza acuta e cronica, per stimolare la secrezione biliare: in tutti questi casi sono efficaci tutti i seguenti rimedi. Assumere una tazza di decotto di corteccia, meglio se caldo, alla sera prima di andare a dormire, oppure bere una tazza d’infuso preparato a freddo, sempre prima di coricarsi, oppure preparare delle ostie di polvere di corteccia da 0,5 g circa ciascuna, prenderne dalle due alle quattro dosi (secondo l’effetto che si vuole ottenere e della sensibilità individuale), si consiglia di miscelarle con un po’ di miele o marmellata, oppure diluirle in una bevanda calda. In alternativa, prima di andare a dormire, prendere da uno a quattro cucchiaini di tintura, oppure bere 2-3 bicchierini di vino medicinale prima dei pasti principali.

Bellezza

Cura depurativa per l’acne: preparare una miscela composta di 35 g di corteccia essiccata di Frangola, 35 g di Viola del pensiero e 30 g di fiori di Betulla, fare un infuso con un cucchiaio di questa miscela in 500 ml di acqua bollente, lasciare in infusione per quindici minuti circa, quindi colare e prenderne una tazza il pomeriggio e una tazza la sera. È una cura particolarmente efficace, che associa le proprietà depurative della Betulla, quelle lassative della Frangola e quelle sia depurative sia lassative della Viola. Si consiglia di fare la cura ogni primavera, a cicli di venti giorni.

Avvertenze

La Frangola non ha controindicazioni particolari, può essere, infatti, assunta anche dalle donne in stato di gravidanza, dalle mamme che allattano, da ammalati o da persone debilitate, perché non dà luogo a congestioni intestinali, può essere inoltre somministrata, con buoni risultati, a coloro che in precedenza hanno usato per lungo tempo lassativi e purganti ottenendone assuefazione. Si ricorda però che la corteccia fresca è tossica e provoca, se ingerita, forti crampi al ventre, evacuazione violenta e vomito, inoltre le bacche non vanno mai utilizzate perché sono velenose.

CURIOSITÀ

La Frangola deve il nome alnus alla notevole somiglianza delle sue foglie con quelle di ontano.

Avendo proprietà molto simili a quelle del Rhamnus cathartica e del R. purshiana, ma potendo essere raccolta localmente in Europa, è di largo uso in parecchie farmacopee delle nostre regioni.