USI CONSIGLIATI
Salute
Ascessi, calcoli ai reni e altri disturbi renali, durante lunghi periodi di convalescenza, eritemi, eruzioni cutanee, ferite, gotta, idropisia, infiammazioni della pelle in generale, intestino pigro, iperuricemia, piccole piaghe, reumatismi, ritenzione di liquidi, stitichezza, tagli, per facilitare la digestione e l’assimilazione dei cibi, per stimolare l’eliminazione dei liquidi e degli acidi urici.
Bellezza
Per eliminare calli, duroni, paterecci e verruche.
Cucina
Minestre, minestroni, zuppe, risotti, dolci e budini.
Scopri i nostri rimedi erboristici:
DESCRIZIONE
La Fava è una pianta molto antica, conosciuta fin dalla preistoria, i Romani, grazie alla sua particolare appetibilità, la consumavano in abbondanza sia fresca che secca, inoltre. La “Fava chiara” e la “Fava scura” erano utilizzate in occasione delle votazioni per distinguere le preferenze. La pianta della fava appartiene alla famiglia delle Leguminose ed è ascritta al genere Vicia, è originaria dell’Europa, in particolare delle regioni meridionali e insulari, dove il clima è piuttosto temperato, oggi è ampiamente coltivata e naturalizzata in gran parte del bacino del mediterraneo. Nel nostro paese la coltivazione di questo legume è molto diffusa, soprattutto in Puglia, Campania, Calabria, Sicilia, Sardegna e si trova anche in Lombardia, dove è coltivata per usi principalmente alimentari.
Principi attivi
Contiene, soprattutto nei fiori, alcuni principi attivi con proprietà antispasmodiche, è molto ricca di proteine (23% circa), zuccheri (55% circa) e acidi organici di varia natura.
Aspetto e crescita
Pianta erbacea, da orto, rustica, spontanea e ampiamente coltivata a scopo orticolo e alimentare, in genere si adatta bene ovunque, anche nei terreni ciottolosi: sono, però, da evitare i suoli eccessivamente umidi, poiché temono i ristagni di acqua. Non ama i climi freddi, richiede caldo per la maturazione dei frutti e predilige un’esposizione ben soleggiata. Presenta un fusto eretto, a sezione quadrata, leggermente ingrossato a livello dei nodi, robusto, poco ramificato e in grado di raggiungere un’altezza di 80 cm circa. Le foglie, di colore verde, sono alterne e disposte a livello dei nodi, mancano quasi totalmente di picciolo e hanno forma prevalentemente oblungo-obovata, con il margine che termina in una punta acuta. I fiori, che generalmente compaiono nella tarda primavera, sono riuniti in brevi infiorescenze, hanno la tipica corolla papilionata, bianca, con ali macchiate di bruno-rosso scuro o quasi nero. Il frutto, che è la parte maggiormente appetibile, è costituito da un grosso baccello, formato da due parti separate che contengono numerosi semi, questi ultimi, piatti, nerastri a maturità, talvolta anche verdi o bianco-grigiastri, sono commestibili e di buon sapore. La fava si riproduce per semina a fine inverno, oppure mediante talea.
Raccolta e conservazione
Raccogliere la pianta nella tarda primavera, i fiori e le foglie durante la fioritura e i baccelli a maturazione. Fare essiccare i fiori all’ombra, le foglie e i baccelli al sole o all’ombra. Conservare in vasi, o in sacchetti di carta o di tela, al riparo dalla luce e dall’umidità.
PROPRIETÀ
Le Fave non solo costituiscono un alimento nutriente, ricco di proteine e zuccheri, ma possiedono anche buone proprietà medicinali che le rendono un rimedio assai prezioso e del tutto naturale. A livello dell’apparato digerente svolgono un’efficace azione antispasmodica e sedativa, utile in caso di crampi allo stomaco e difficoltà nella digestione. I fiori di Fava sono diuretici, leggermente lassativi e calmanti, contribuiscono a placare gli spasmi o le coliche di diversi organi, in particolare del fegato, dello stomaco e dei reni. I baccelli, poi, agiscono come diuretici e svolgono un’efficace azione antinfiammatoria e analgesica delle vie urinarie, soprattutto in caso di calcolosi. Per uso esterno, infine, le foglie sono impiegate per le loro proprietà maturative e antinfiammatorie nella cura degli ascessi.
Parti utilizzate
Sono impiegati principalmente i baccelli, le foglie fresche o secche e i fiori.
Preparazioni
• Decotto di fiori: fare bollire, per 10 minuti circa, 30 g di fiori di Fava essiccati in un litro abbondante di acqua, trascorso il tempo indicato, togliere dal fuoco, lasciare in infusione ancora per 10 minuti e quindi colare. Prendere 3-4 tazzine di decotto durante la giornata, se il gusto è troppo amaro, dolcificare con un cucchiaino di miele.
• Decotto per uso esterno: far bollire in un litro di acqua, per 10-15 minuti circa, 60 g di fiori di Fava essiccati e sminuzzati grossolanamente, trascorso il tempo indicato togliere dal fuoco, lasciare intiepidire, quindi colare e utilizzare per fare lavaggi e applicare compresse.
• Semi: ingerire 5-10 g di semi freschi al giorno con un poco di acqua o mescolati in un cucchiaino di miele o di zucchero di canna.
• Polvere di semi: si può acquistare già pronta in erboristeria, oppure si può ottenere pestando in un mortaio la quantità desiderata di semi di fava essiccati.
• Infuso di fiori: versare un litro di acqua bollente in un recipiente di terracotta contenente 10-20 g di fiore di Fava essiccata e sminuzzata, lasciare in infusione per 30-40 minuti circa, quindi colare e conservare in un luogo fresco e asciutto. Se ne prendono 3 tazze al giorno, lontano dai pasti principali. Se il gusto del preparato è troppo acidulo, dolcificare con un cucchiaio di succo di pera o di mela a piacere.
• Cataplasmi: pestare in un mortaio, fino a ottenere una poltiglia, la quantità desiderata di semi freschi di Fava lasciati a macerare al sole per quattro ore circa, aggiungere 100 ml di olio di oliva per ogni cucchiaio di polvere e applicare la polpa così ottenuta sulle zone interessate, interponendo una garza.
Salute
• Ascessi, eritemi, eruzioni cutanee, infiammazioni della pelle in generale, ferite, piccole piaghe, tagli: per facilitare i processi di maturazione e di cicatrizzazione, lavare con molta attenzione le zone doloranti utilizzando il decotto di fiori di Fava per uso esterno, applicare, inoltre, sulle zone interessate impacchi o compresse imbevute nel medesimo decotto, oppure applicare cataplasmi lasciando agire per trenta minuti.
• Calcoli ai reni e altri disturbi renali, gotta, idropisia, iperuricemia, reumatismi, ritenzione di liquidi, per stimolare l’eliminazione dei liquidi e degli acidi urici: per un’efficace azione diuretica e depurativa, assumere 2-3 cucchiaini da caffè di polvere di semi al giorno, in alternativa, prendere 10 g di semi al giorno, mescolati con un cucchiaino di miele di Tarassaco. Se i disturbi non migliorano nell’arco di qualche giorno, chiamare subito il medico per evitare l’insorgere di spiacevoli complicazioni.
• Intestino pigro, stitichezza, per facilitare la digestione e l’assimilazione dei cibi, durante lunghi periodi di convalescenza: con azione digestiva e lassativa, introdurre nella dieta di tutti i giorni, come verdura cotta, le foglie fresche di Fava, inoltre, bere al mattino, a digiuno, una tazza di decotto o d’infuso di Fava, dolcificandolo con un poco di miele o con un cucchiaino di zucchero di canna. In alternativa, prendere 2-3 cucchiaini di polvere di semi al giorno. Se i disturbi non migliorano e i sintomi si aggravano, consultare al più presto il medico.
Bellezza
• Per eliminare calli, duroni, paterecci e verruche: applicare direttamente sulle zone interessate, mattina e sera, la polvere dei semi di Fava e lasciare agire fino a quando le parti da eliminare diventano molli, immergere poi la zona interessata in un catino di acqua tiepida, dove in precedenza è stata fatta macerare una manciata di foglie di Fava fresche. Fare scaldare nuovamente l’acqua e ripetere il bagno più volte durante la giornata, per un paio d’ore circa. Ripetere il trattamento fino a quando le verruche e i paterecci si staccheranno da soli. Se non si ha nessun segno di miglioramento nell’arco di qualche tempo, è preferibile consultare il medico o un’estetista qualificata, a seconda dei casi.
In cucina
Le Fave, un alimento ricco di proteine molto utilizzato in passato, sono tornate a popolare le nostre cucine. Possono essere consumate in svariati modi: minestre, minestroni, zuppe, risotti e anche accompagnate a frutta secca, come noci e mandorle, sono inoltre impiegati per preparare ottimi dolci genuini.
CURIOSITÀ
Le Fave hanno avuto in passato il loro momento di splendore, in seguito i gusti delle persone si sono affinati e la fava ha dovuto abbandonare la tavola, dove aveva regnato incontrastata. Nella medicina popolare le foglie fresche di Fava sono usate per curare, con grande successo, i paterecci.