CECE (Cicer arietinum)

USI CONSIGLIATI

Salute

Accumulo di sostanze di rifiuto nei reni e nel sangue, ascessi, foruncoli, infezioni e infiammazioni della pelle in generale, infezioni e infiammazioni delle vie urinarie, ritenzione di liquidi e di acido urico. Per stimolare la diuresi, per migliorare l’attività renale in generale.

Bellezza

Maschera ad azione calmante maschera per pelli grasse, impure e macchiate.

Cucina

Minestre, zuppe, verdura cotta, pasta, farinata.

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DESCRIZIONE

Il Cece è una pianta che appartiene alla numerosa famiglia delle Papilionacee e si ascrive al genere Cicer, quest’ultimo comprende a sua volta una dozzina di specie dell’Europa mediterranea e dell’Asia occidentale, tra queste la più importante, soprattutto dal punto di vista alimentare, è il Cicer arietinum. Il Cece è originario delle regioni dell’Asia centro-occidentale, in particolare di quelle zone che adesso corrispondono alla Turchia, da qui venne in seguito velocemente diffuso e naturalizzato nelle altre regioni del bacino mediterraneo. A scopo alimentare era conosciuto e apprezzato già al tempo degli antichi Egizi, Greci e Romani: viene, infatti, citato in alcune opere di Omero e di Virgilio. Anche se ora i ceci sono coltivati in tutte le aree semiaride e subtropicali del mondo, l’India e il Pakistan producono più dell’80% del raccolto. Ne esistono diverse varietà, che si distinguono per il colore dei fiori: quelle a fiore bianco danno semi gialli o bianchi, le varietà a fiore rosso danno semi rossastri, quelle a fiore porpora danno semi neri. Le varietà a fiori bianchi sono quelle più estesamente coltivate, nelle due forme con seme liscio e sferico e con seme rugoso, utilizzato nell’alimentazione umana. Tra le varietà più diffuse e importanti si ricordano: “Mellese”, “Cifariello”, “Gentile”, “Sacoccia” e “Riccio”.

Principi attivi

Contenuti esclusivamente nei semi: glucidi (51% circa), proteine (22%) e sostanze grasse (5%).

Aspetto e crescita

Pianta erbacea, annuale, rustica, molto resistente, pressoché sconosciuta allo stato spontaneo, ampiamente coltivata a scopo orticolo e alimentare, è una pianta che si adatta bene a qualsiasi tipo di terreno, richiede un’esposizione soleggiata, predilige i climi caldi e asciutti. Di taglia media, alta 50-60 cm circa, possiede un sistema radicale abbastanza sviluppato, dal quale si origina il fusto, ruvido, ramificato alla base e piuttosto angoloso. Le foglie, provviste di un breve picciolo, sono composte di foglioline imparipennate, ovali o bislunghe, i fiori, solitari, di colore bianco o rosso-violetto, si trovano all’ascella delle foglie. I frutti sono costituiti da legumi ovali, contenenti 1-2 semi tondeggianti, di colore variabile secondo la varietà. Tutta la pianta del Cece è ricoperta da uno strato di peli che secernono una sostanza viscida, leggermente acida. Il Cece si riproduce per seme.

Raccolta e conservazione

La raccolta dei frutti va fatta in estate inoltrata (luglio-agosto), quando i legumi sono uniformemente ingialliti. Le piantine vanno estirpate, lasciato essiccare a terra per qualche giorno, quindi si “sgranano” per battitura. I semi essiccati si conservano in sacchi di carta o di tela in un luogo asciutto e ventilato.

PROPRIETÀ

I Ceci, oltre a essere un alimento ricco di proteine e glucidi, ottimo in un’alimentazione povera di protidi e zuccheri, possiedono anche alcune proprietà medicinali, molto apprezzate soprattutto in passato. L’acqua di cottura dei Ceci possiede ottime proprietà diuretiche, decloruranti e antiuriche, indicate in caso di ritenzione di liquidi e di acido urico, e di accumulo di sostanze di rifiuto nei reni e nel sangue, svolge inoltre un’efficace azione antisettica delle vie urinarie in generale. La farina e la purea ottenute con i Ceci agiscono come decongestionante della milza, del fegato e del pancreas, per uso esterno la purea esercita anche un’azione maturativa e decongestionante nel trattamento di foruncoli, ascessi, infezioni e infiammazioni della pelle in generale.

Parti utilizzate

Dell’intera pianta di Ceci sono impiegati esclusivamente i semi essiccati, sia a scopo alimentare che a scopo medicinale.

Preparazioni

• Decotto: fare macerare per 24 ore circa, in un litro e mezzo di acqua fredda, 150 g di Ceci essiccati, trascorso il tempo indicato, fare bollire nella stessa acqua per un’ora circa, quindi colare e conservare l’acqua di cottura. Se ne prendono 3-4 tazze durante il corso della giornata, se il gusto del preparato è troppo sgradevole, dolcificare con un cucchiaino di miele oppure con un pizzico di zucchero di canna.

• Farina: si può acquistare già pronta nei supermercati o in erboristeria. In alternativa, pestare in un mortaio (oppure utilizzare un macinacaffè) la quantità desiderata di ceci essiccati, fino a ottenere una farina fine e omogenea, che è impiegata a uso alimentare e per preparare cataplasmi.

• Cataplasmi: mescolare 50 g di farina di ceci con un poco di acqua fredda fino a ottenere una purea della consistenza non troppo densa e cremosa, applicare il composto così preparato direttamente sulle zone interessate.

Salute

• Accumulo di sostanze di rifiuto nei reni e nel sangue, ritenzione di liquidi e di acido urico, per stimolare la diuresi, per migliorare l’attività renale in generale: con azione diuretica, antiurica e declorurante, assumere all’occorrenza durante il corso della giornata 3-4 tazze di decotto, eventualmente dolcificato con un cucchiaino di miele o un pizzico di zucchero di canna. In alternativa, preparare il seguente brodo ad azione diuretica: far bollire in un litro di acqua 100 g di ceci, prima macerati nella stessa acqua per 24 ore, aggiungendo 150 g di orzo perlato, trascorsi trenta minuti circa dall’inizio dell’ebollizione, aggiungere 50-60 g di prezzemolo fresco tritato grossolanamente e per proseguire quindi la cottura per un’altra mezz’ora. Togliere dal fuoco, lasciare riposare ancora per quindici minuti, quindi colare e conservare il brodo così ottenuto. Si beve a bicchieri durante la giornata. Se i sintomi e i disturbi non accennano a migliorare, è preferibile consultare il medico.

• Ascessi, foruncoli, infezioni e infiammazioni della pelle in generale: con azione decongestionante, maturativa e antinfiammatoria, applicare direttamente sulle zone doloranti un cataplasma preparato con la farina di ceci, lasciando agire per trenta minuti circa. Se la situazione non migliora e l’infezione tende a peggiorare, rivolgersi al medico.

• Infezioni e infiammazioni delle vie urinarie: con azione antisettica, assumere quando necessario durante il corso della giornata 2-3 tazze di decotto di ceci, se si desidera, dolcificare con un cucchiaino di miele di Tarassaco o di Castagno. Se le infezioni non danno alcun segno di miglioramento, è preferibile consultare il medico al più presto.

Bellezza

• Maschera ad azione calmante: indicata per distendere e addolcire l’epidermide. Preparare un infuso di Camomilla romana, lasciandolo poi intiepidire a temperatura ambiente, quando l’infuso è tiepido immergervi alcune compresse di garza e stenderle sulla pelle del viso e del collo, dopo 5-10 minuti applicare una maschera preparata con un cucchiaio di farina di Ceci stemperato con quattro cucchiaini dell’infuso rimasto, tenere la maschera per quindici minuti, quindi lavare con una spugnetta.

• Maschera per pelli grasse, impure e macchiate: pestare alcuni semi di Finocchio fino a ridurli in polvere, aggiungendo un poco di acqua calda e, dopo un’ora circa, un cucchiaio di farina di Ceci e un bianco d’uovo sbattuto, amalgamare bene gli ingredienti e applicare il composto così ottenuto sulla pelle del viso e del collo, lasciando agire per 20-30 minuti circa. Per eliminare la maschera, sciacquare con abbondante acqua fredda e, se la pelle tira eccessivamente, fare un breve massaggio con un poco di olio di oliva o con una crema nutriente.

In cucina

I Ceci trovano un vasto utilizzo in cucina sin dai tempi più antichi: secchi, dopo ammollo in acqua sono lessati e mangiati al naturale o conditi con olio e pepe, in alternativa, entrano nella preparazione di minestre, zuppe e pasta (pasta e ceci, piatto tipico pugliese), sono serviti come guarnizione di verdure cotte, abbrustoliti, si consumano come frutta secca. Con la farina di Ceci, poi, si prepara la classica “farinata” ligure, una schiacciata cotta al forno con olio d’oliva.

CURIOSITÀ

Il nome della specie Arietinum deriva molto probabilmente da un vocabolo latino che significa “ariete” con riferimento alla somiglianza con la testa di un montone.